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giovedì 8 maggio 2008

Della serie, predicare bene...

Silvio Berlusconi ha bruciato i tempi ed ha presentato immediatamente la lista dei ministri che comporranno il suo quarto governo. A detta dei più nessuna sorpresa significativa, i nomi hanno girato per diversi giorni ed ora hanno trovato conferma. Appare evidente che lo stesso Presidente del Consiglio voglia rimanere nella soglia di quanto aveva indicato in campagna elettorale, allorché disse che in parlamento servono solo una trentina di deputati, gli altri devono solo votare. Infatti il Consiglio dei Ministri che si accinge a presiedere appare fortemente verticistico, nel senso che saranno ben pochi i membri che potranno dettare la linea politica del Governo, quand’anche si tratti di materie inerenti specificatamente il loro dicastero.

Tale valutazione è dettata dalla constatazione che molti volti, oltre ad essere nuovi, presentano un carattere di sostanziale incompetenza rispetto agli incarichi ricevuti. Esponendosi quindi al rischio di risultare scarsamente autorevoli limitandosi ad una funzione di passacarte facilmente manovrabili sia dalle poche personalità forti dello stesso Consiglio dei Ministri, sia dai notabili del loro dicastero. Esemplificativo di questo aspetto appare la designazione di Mariastella Gelmini a Ministro della Pubblica Istruzione.

La neo Ministro (o Ministra come amava farsi definire la sua omologa nel precedente governo Berlusconi) ha un curriculum di tutto rispetto con una folgorante carriera politica che l’ha portata, in dieci anni, a bruciare le tappe all’interno di Forza Italia prima e del PdL poi. In questa vorticosa corsa iniziata a 22 anni già con la “discesa in campo del Cavaliere” esiste un filo conduttore che sembra portarla ineluttabilmente al soglio ministeriale.

Brilla come una perla il contrasto tra la sfiducia che ricevette, allorché eletta quale Presidente del Consiglio comunale di Desenzano, causa inoperosità anche dai membri del suo stesso partito (N.d.R. vedasi wikipedia ) e la sua determinazione a promuovere “l'attuazione del merito nella società, nell'economia e nella pubblica amministrazione” e adottare “provvedimenti e sanzioni disciplinari, compresi i licenziamenti dei dirigenti e degli altri dipendenti, a seguito di gravi comportamenti illeciti sul piano penale, civile e amministrativo, nonché per grave carenza di risultati o di rendimento”, così come ben si evince dalla proposta di legge presentata dalla Gelmini lo scorso febbraio.

Insomma se ci fosse stata una legge come quella che propone l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione già nel 2000, si potrebbe ragionevolmente pensare che si sarebbe concretizzato un paradosso degno di ritorno al futuro. Tipo il figlio che impedisce ai futuri genitori di conoscersi. Infatti come dar torto chi avrebbe giustamente preteso il licenziamento di un presidente di consiglio comunale nullafacente? E come risulterebbe altrettanto incomprensibile ed ingiustificabile colui che decidesse gratificare con una sequenza impressionante di promozioni una persona che potrebbe a buon titolo essere additata come esempio di pubblica inefficienza.

Certo in un ottica simile si fatica a dar torto a quanti auspicano un parlamento pulito e chiedono che chi ha l’onore di governare il paese sia, esso stesso per primo, un’esempio. Purtroppo pare che, la regola che sembra aver guidato le scelte dei nuovi Ministri, sembra per molti casi quella della “persona sbagliata al posto giusto”. Ma questa è un’altra storia e se ne riparlerà più avanti.

www.fainotizia.it

2 commenti:

Paolo Melis ha detto...

Curiosamente mi accorgo che il giorno successivo a quello in cui ho postato il mio pezzo è stato modificato il link di wikipedia con il curriculum della Gelmini.
Così come segue:
Tuttavia nel 2000 fu sfiduciata da presidente del consiglio comunale per inoperosità. (delibera del consiglio comunale n. 33 del 31/03/2000)
Mentre io nel mio pezzo mi riferivo a quanto precedentemente riportato sempre da wikipedia, ove riportava che la sfiducia era stata votata anche dagli stessi membri del suo partito.
Ora noto che, oltre alla modifica è stato aggiunto anche un link al sito istituzionale del Consiglio comunale di Desenzano del Garda. Seguendo il quale non si approda a nulla di chiarificatore. Infatti il testo e gli esiti della votazione non sono pubblici.
A questo punto sorge quelche dubbio su un'operazione di "pulizia" non casuale...

Paolo Melis ha detto...

preciso cosa riportava prima wikipedia:

Nel 1998 è stata prima degli eletti alle amministrative ricoprendo, fino
al 2002, la carica di Presidente del Consiglio del comune di Desenzano.
Tuttavia nel 2000 fu sfiduciata da presidente del consiglio comunale per
inoperosità. La sfiducia fu votata da tutti i consiglieri
dell'opposizione e da alcuni della maggioranza. (delibera di Consiglio
Comunale n. 33 del 31/03/2000