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COMITATO PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI COSTITUZIONALI AI MILITARI
Perchè una Democrazia non può dirsi compiuta se non è stata capace di estendere tutte le sue regole e garanzie, fino in fondo a tutti i cittadini, anche quelli in divisa.

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sabato 13 dicembre 2008

La Buon Natale Poor Card

In questi giorni ci si potrebbe aspettare che, sebbene la crisi economica costringa tutti ad una maggior oculatezza, poco o tanto che sia, gli italiani siano intenti a comprare regali di Natale.
Magari pochi, magari più economici ma pur sempre dei pensieri adeguati da poter dare ai propri cari la sera del 24 Dicembre. Invece gran parte della popolazione più debole, particolarmente quella più anziana e povera, deve sobbarcarsi la compilazione di pile di moduli, la cui accessibilità è notoriamente scarsa, file ai CAF ed alle Poste per poter ottenere quella che è stata definita la “Soluzione” dei problemi economici di quella fetta di popolazione più povera.
Speso questi anziani non ce la fanno da soli e devono trovare altri che gli fotocopiano documenti, li accompagnano nei vari uffici e quant’altro. Poi arrivano all’ufficio postale che deve consegnare fisicamente la card e scoprono che l’odissea è appena iniziata, perché tra sportelli dedicati ai servizi bancari, tra sportelli dedicati al pagamento delle utenze, tra sportelli dedicati a pacchi e raccomandate, tra sportelli dedicati alle pensioni, si e no, uno solo viene destinato a rilasciare la carta tanto desiderata, costringendoli a lunghe ore di attesa. Insomma tra la fila per le bollette, quella per il ritiro delle pensioni e quella per la social card, l’ufficio postale sta diventando una specie di ritrovo degli anziani che qui vi passano un’ampia fetta del loro tempo. Accalcati, al freddo d’inverno, al caldo d’estate, in piedi, il più delle volte.
Insomma non si sentiva proprio la necessità che tanti anziani dovessero essere esposti ad un ulteriore disagio per avere 480 euro annui, quando lo scorso Governo ne erogò quasi altrettante (400 €) in un unica soluzione direttamente nella pensione. Certo in quel modo non si sarebbero potute garantire ulteriori fonti di guadagno per il sistema bancario, che incassa una percentuale su ogni operazione fatta con dette carte, che si ricorda sono a tutti gli effetti carte di credito, infatti per ogni operazione POS l’esercente sostiene un costo di 2 €, per non parlare dei costi che la collettività dovrà risarcire alle Poste per la ricezione delle domande e il loro smistamento al Ministero delle Finanze. Sarà che proprio pochi giorni fa Berlusconi le elogiava “la nuova dirigenza "è riuscita a far succedere un miracolo trasformando le vecchie Poste italiane in un'azienda d'avanguardia per innovazione tecnologica che tutto il Paese, Pubblica Amministrazione in testa, dovrebbe prendere ad esempio”. Probabilmente è molto che il Cavaliere non è costretto anche solo a fare una raccomandata in un ufficio postale - che se le inefficienze degli uffici pubblici fossero lontanamente paragonabili a quelle degli uffici postali, Burunetta si sarebbe arreso già da un pezzo - ma si sa “i figli so piez’ ‘e core”, e per lui le Poste sono anche di più. Sono una gran fonte di reddito grazie all’accordo la Banca Mediolanum: “Poste italiane spa ha sviluppato una attività finanziaria molto estesa,utilizzando la presenza capillare in tutti i comuni d'Italia con i suoi più di 12.000 sportelli; (…) per consentire la domiciliazione di bonifici bancari di tale banca presso gli sportelli postali in tutto il territorio nazionale, (…)la banca Mediolanum, priva di propri sportelli, si troverebbe quindi improvvisamente dotata di più di 12.000 sportelli distribuiti su tutto il territorio nazionale, diventando la banca italiana di gran lunga con la maggiore copertura territoriale”. Forse è per questo che le riempie di complimenti. Un po’ meno chiaro è che la Consob continui a mostrarsi distratta, ad un Presidente del Consiglio che continua a far spot pubblicitari per le attività commerciali legate ai suoi interessi, dopo l’invito a comprare le azioni Mediaset. Tanto meno attenta appare quella parte dei media, in altre circostanze pronta a sguinzagliare i suoi solerti reporter, alla raccolta di testimonianze della gente della strada, dalle improbabili valenze statistiche che, però, hanno molto contribuito a lanciare allarmi alla vigilia delle elezioni e di cui oggi si è persa ogni traccia. Sarebbe sufficiente entrare oggi in un qualunque ufficio postale di periferia per raccogliere migliaia di testimonianze di anziani stanchi ed esasperati, come i loro nonni e genitori che facevano le file per il pane e la farina in tempo di guerra, che chiedono a Berlusconi di sapere solo una cosa.
Il perché di una misura che tanto sa di presa in giro e se questo è il suo modo di far loro gli auguri per un Triste Natale.
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giovedì 4 dicembre 2008

Come si sfanga “la pizza de fango del Camerun”

Penso che ci possano essere molti modi per affrontare le difficoltà economiche, quando non la povertà vera e propria. Disperazione, paura, preoccupazione, rassegnazione, fatalismo, odio ma anche dignità ed orgoglio.
Se, però c’è qualcosa che, credo, possa far imbufalire chi si trova in queste condizioni è la saccenza ed i buoni consigli di quei “signorotti benestanti” che, o non hanno mai saputo cosa vuol dire non avere un centesimo in tasca o il frigorifero vuoto, e magari, una famiglia da nutrire, oppure hanno vissuto così tanto tempo nell’agiatezza da aver dimenticato certe esperienze che si perdono nella notte dei tempi della loro giovinezza.
Il munifico Ministro, nonché genio, dell’economia Giulio Tremonti, non vuole perdere l’occasione per diffondere perle di saggezza, oltrechè nelle alte assisi, presso le quali opera, anche agli strati più umili della popolazione: “La social card e' una delle voci la carta si cumula con il bonus e, fatti un po' di conti, 80 euro in due mesi, una settimana te la sfanghi andando ai supermercati che fanno lo sconto.”. Sembra voler dire che, se proprio non avete null’altro di meglio da fare che rovinare la nostra economia con la vostra povertà, almeno cercate di fare i miserabili come si deve. Magari evitando di farvi vedere nei salotti buoni delle nostre città, o nei nostri centri commerciali più inn, ed andando nei discount a far la spesa. Così ne migliorerà l’immagine turistica del paese che non sarà costretto a mostrare cotanta dimostrazione di fallimento sociale ai nostri visitatori stranieri.
Restate nei vostri ghetti che vi stiamo costruendo a peso d’oro (che pagherete voi con i mutui da salasso e grazie ai quali noi ci arricchiremo sempre più convertendoli nei nostri sub-prime), privi di collegamenti pubblici per i centri storici, cui a breve vi impediremo l’accesso grazie ad un bel pedaggio di accesso. Lì realizzeremo i vostri supermercati per poveri, che accetteranno le vostre carte di povertà, con le quali “sfangare”, o sbarcare il lunario, perché se con 516 euro non arrivi alla prima settimana, con 40 euro in più vedi si e no la seconda ma muori di fame la terza e la quarta, e anche se il ministro ci insegna un po’ di aritmetica: “Stiamo parlando di famiglie che hanno 516 euro al mese e per le quali 40 euro al mese, 80 in due mesi, sono un forte aumento” (mancava solo ci dicesse che sono pari ad un incremento di ben 7,75 %, del reddito) non spiega che in un mese tra 516 euro e 556 non passa una grande differenza. Basti pensare che la soglia di povertà si trova molto più in la: “Nel 2007 è risultata pari a 986,35 euro per una famiglia composta da due persone (591,81 per una persona, 1.607,75 euro per una famiglia di quattro persone)”.
Grazie signore, grazieeeeeeeee!
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