Il mondo sembra sempre più avviato verso una tripolarità USA, RUSSIA e CINA. Tre stati progressivamente inclinati verso un medesimo equilibrio sia interno che esterno.
Il quale prevede una conflittualità reciproca sempre latente mai tale da sfociare in un conflitto reale e planetario, ma limitato al massimo a scaramucce, ben lontane dal centro dei rispettivi imperi.
Tale, comunque, da giustificare misure, stavolta interne, che giustifichino la compressione dei diritti e delle libertà personali dei propri cittadini, giustificate da minacce, mai pienamente dimostrate.
A tal fine le istituzioni sono giustificate ed autorizzate ad operare, in un sostanziale regime di polizia, senza doversi attenere alle regole dei diritti umani e democratici. In un contesso in cui anche il diritto alla difesa, ad un giudice naturale ed a un processo equo non viene garantito per motivi di sicurezza nazionale.
A questo stato di cose, di contro, si oppone una estrema globalizzazione dell’economia gestita da multinazionali in grado di operare indifferentemente con ciascuno dei tre soggetti. Le quali approfittano di tre mercati ingessati e gestiti in sostanziale regime monopolista secondo logiche spartitorie di volta in volta stabilite tra loro.
La popolazione viene sempre più dissuasa dal viaggiare fuori dai confini nazionali, incutendo il timore, alternativamente, per il pericolo di dirottamenti di matrice terroristica o per la sicurezza dei voli. Oppure semplicemente rendendo il viaggio complesso, per via delle procedure di sicurezza, oppure costoso, per via del costo dei combustibili.
La tecnologia delle comunicazioni vie sempre più utilizzata per monitorare le attività e le opinioni delle persone. Dalle carte sconti che controllano le preferenze degli acquisti ai telefoni cellulari che monitorizzano le comunicazioni vocali e, con le telecamere, gli spostamenti.
I media, particolarmente la televisione, incoraggiata ed apprezzata dalle istituzioni, a differenza della rete internet, vista come fonte di tutte le nefandezze, amplifica e diffonde il messaggio unico del potere, alimentando le paure, glorificando le conquiste, indicando gli obbiettivi e denigrando i nemici di volta in volta stabiliti. Senza dimenticare la sua funzione guida nei “consigli per gli acquisti…”. La stessa televisione si presta nell’alimentare le paure più profonde che dissuadano la popolazione anche negli spostamenti interni, nelle zone meno frequentate delle città e nelle ore buie della notte. Inducendo un sostanziale coprifuoco e la convinzione che, gli spostamenti non funzionali al consumismo in luoghi precisi ed autorizzati oppure quelli legati al lavoro ed alla produzione, sono inutili perché l’unico posto sicuro per ciascuno è la propria casa davanti alla televisione.
Il tutto volto ad esclusivo beneficio di una ristretta oligarchia che agisce al di sopra di questi vincoli e di queste regole.
Insomma Orwell con il suo 1984 sembra aver avuto adepti più che illustri e determinati a tradurre la sua immaginazione o capacità deduttiva o premonizione, dell'ineluttabile futuro, in drammatica realtà
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