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giovedì 19 giugno 2008

Tavaric! A noi!

Meglio di tante elucubrazioni sulle conseguenze del blocco dei processi, rendono il concetto le spiegazioni del vice presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Cascini. Il quale riferisce che lo studente che cede gratuitamente una dose di hashish a un coetaneo sarà processato prima dello straniero irregolare che violenta una studentessa alla fermata del tram; e la stessa sorte toccherà al giovane che ruba un cellulare a un coetaneo minacciandolo con un temperino rispetto al chirurgo che durante un'operazione per un grave errore provoca la morte di un bambino.

Invece assistiamo a estenuanti discussioni come quella che ha avuto luogo ieri mattina (18/06/08), alla trasmissione di approfondimento Omnibus, in onda si La7. Tra gli ospiti c’era l’Onorevole Gaetano Pecorella. Uno dei legali di fiducia di Silvio Berlusconi, eletti nelle liste del PdL.

Il Deputato in questione poneva una questione di fondo. Ossia che figura avrebbe fatto l’Italia venendo rappresentata a livello internazionale da un Presidente del Consiglio condannato. Aggiungendo che questi era stato eletto mentre il processo era già in corso e che, quindi, gli italiani hanno deciso di votarlo nonostante fossero ampiamente a conoscenza di queste vicissitudini.

Questa valutazione della situazione è gravemente viziata. Ossia che tutti gli italiani fossero effettivamente a conoscenza, non solo, delle azioni giudiziarie che riguardano il cittadino Berlusconi, ma anche di tutti gli aspetti dei procedimenti.

Invece salvo alcune eccezioni i media si sono limitati a riferire l’avvio dei procedimenti senza analizzare gli elementi che erano oggetto della contestazione, dando, al contempo, risalto alle accuse proferite dall’imputato, dai suoi avvocati e dai suoi sodali politici, riguardo la presunta natura politica dell’azione giudiziaria e dei magistrati stessi.

Su queste basi è difficile immaginare che l’opinione pubblica potesse avere elementi di giudizio adeguati a valutare con oggettività la situazione. Anzi, tendeva ad identificare l’attuale Presidente del Consiglio esclusivamente in una vittima perseguitata. Senza porre in essere una qualsivoglia analisi distaccata dei fatti.

Senza contare che una logica simile, tra l’altro incredibilmente esposta da un tecnico in materia giuridica, prelude ad un concetto plebiscitario della giustizia. Tanto vale a questo punto, abrogare i tribunali e la magistratura, per risparmiarne i costi, ed introdurre l’istituto delle sentenze a mezzo sondaggi.

Nessuno dei presenti ha obbiettato a queste dichiarazioni, che, alla luce dei provvedimenti in itinere sulle sanzioni a quanti intendano pubblicare notizie riferite ad indagini in corso, lasciano presagire chi in futuro gli elettori non solo non potranno scegliere chi votare, ma neanche sapere chi sono e cosa fanno.

Immagino cosa potrà accadere, una lista elettorale senza nomi ma una lista di Candidato n° 1, Candidato n° 2, ecc… Con i nomi occultati per il rispetto della privacy.

Aggiungiamo che ormai il Governo parla apertamente di piano economico triennale, che ricorda molto quelli quinquennali di staliniana memoria. L’inversione di tendenza in tema di liberismo economico e privatizzazioni. La tassazione dei profitti petroliferi e bancari. I soldati nelle strade. Le tessere per la spesa degli anziani e quant’altro.

Il contrappasso sembra che i cittadini che pensavano di votare un governo di destra potrebbero aver dato il là ad una riedizione in chiave italiana della vecchia e tanto vituperata U.R.S.S.

Nessuno poteva mai immaginare che la tanto declamata amicizia di Berlusconi con Putin stesse sortendo siffatte conseguenze.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Putin?!
In che senso?
Di comunismo?
Se ti vai a rileggere la Storia dei primi anni del novecento, Putin non c'è, ma c'è un altro nome e altri fatti che riguardano molto da vicino questo periodo storico e queste scelte. E gli Italiani, (giornalisti, sindacati, imprenditori etc. etc. operai: la meta della CIGL ha votato a destra) oggi come allora, (Ricordi Giolitti che voleva dialogare con i fascisti, il Patto Gentiloni.. madò come tornano i nomi... e mai nome fu più profetico, tu fai il gentilone e io ti frego.. anzi "me ne frego"), tutti vogliono un Capo e il Berlusca lo sa bene... Molto bene. Gli italiani hanno radici che dai Borboni in su, se ne fregano dei figli o della responsabilità del domani, l'importante è che abbiano la speranza di essere accontentati del capo oggi e si riempiano la pancia. Non importa di sapere che è un gradissimo figlio di... l'importante è che prometta di renderli felici. Mica come il povero Prodi che prometteva sempre lacrime e sangue, per riparare i guasti di 50nni di "ammuina"..
Non guardare lontano, non bisogna arrivare in Russia per parlare di dittatura, oggi in parlamento un leghista lo ha detto chiaramente: "Che voi ci siate o meno non ce ne importa niente, tanto faremo quello che vogliamo...".

Paolo Melis ha detto...

Premetto che mi dispiace parlare con un anonimo...
Comunque, temo proprio tu abbia travisato il senso del mio post.
La tua interpretazione di quello che ho scritto, pecca di superficialità.
Se avessi letto anche gli altri miei post, avresti capito che ritenere i sistemi dittatoriali patrimonio esclusivo degli ex regimi comunisti, non appartine al mio modo di interpretare la storia.
Il mio riferimento a Putin e all'URSS voleva essere una costatazione ironica di quel conformismo sociale e politico. Per cui le persone si attribuiscono una specifica posizione politica, destra, centro, sinistra. Votano e poi scoprono che ciò che hanno votato somiglia molto a ciò che essi dichiarano di avversare.
Tutto quì, un semplice parallelismo con l'ex unione sovietica ed i regimi comunisti, cui Berlusconi ed i suoi elettori dichiarano di voler essere antagonisti, ma cui finiscono per somigliare nella realtà dei fatti e nelle misure pratiche di governo.
La filosofia di fondo degli ideali comunisti, invece, sono ben altra cosa rispetto all'attuale esecutivo italiano.