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martedì 24 febbraio 2009

Madrase italiane

L’ormai esule, Mentana è stato ospite alla Trasmissione l’Infedele di Gad Lerner su La7. Come spesso accade alle amanti tradite, l’ex conduttore di Matrix si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa circa il suo licenziamento in tronco da Mediaset: “forse alcuni ospiti piacevano meno di altri… Di Pietro può essere stata la penultima goccia che ha fatto traboccare il vaso… è evidente che quando la tua parte politica governa, meno informazione c'è e meglio è, meno fastidi ci sono meglio è, meno voci ci sono e meglio è. Se poi si abbina questo alla progressiva fidelizzazione di Mediaset all'avventura politica di Berlusconi, allora non c'è dubbio che l'informazione deve essere tranquilla e che l'approfondimento è meglio farlo scivolare oltre la mezzanotte”. Probabilmente ha detto questo ben conscio che un parte, più o meno significativa, di coloro che avrebbero ascoltato avrebbero derubricato il tutto allo sfogo di colui a cui è stato tolto il “giochino”. I rimanenti, con altrettanta malignità, sottolineeranno che quello che dice era ampiamente sotto gli occhi di tutti, arruolandolo d’ufficio nella schiera degli “scopritori dell’acqua calda”.

A parte il fatto che una testimonianza simile in un tribunale avrebbe una valenza decisiva. Elevando chi la rende al rango di testimone chiave. Basti pensare alle testimonianze nei processi di mafia, rese dai “luogotenenti” dei Boss. Questo solo per dire che certe ammissioni non andrebbero mai e poi mai sminuite. Che starebbe alla controparte tutelarsi nelle sedi preposte chiedendone la correzione, pena l’implicita ammissione che esse rispondono alla realtà dei fatti.

Andando oltre tutto questo, è importante soffermarsi sul concetto dell’informazione il quale è strettamente connesso con quello della cultura. Partendo da quello che dice Mentana, emerge un disegno teso a cancellare il concetto di approfondimento informativo, a meno che esso non sia strettamente funzionale alle necessità propagandistiche dell’editore e di quanti da esso sono sostenuti. Insomma, in questo caso, più che di approfondimento si parla di “grancassa” informativa agli slogan di una parte politica.

In un quadro tale, teso a limitare la possibilità dei cittadini a formarsi un punto di vista differente da quello gradito nei “palazzi” del potere, anche la scuola e la formazione culturale sembrano destinate a soggiacere a certi presupposti. Non a caso, forse, il richiamo del Presidente Napolitano a rivedere il concetto dei tagli indiscriminati all’Università. Sebbene il problema delle riduzioni di bilancio riguardi tutto il settore scolastico.

Illuminante è l’approccio alle formazione degli alunni più giovani che si evince da alcuni aspetti dei programmi istruzionali della scuola d’infanzia e primaria. Analizzandoli si scopre che i metodi pedagogici (lungi dall’essere messi in discussione in questa sede) prevedono che l’apprendimento di alcune materie complesse e, più specificatamente, nozionistiche come la storia e la geografia vengano introdotte solo al terzo anno delle primarie. Giustamente anche perché è pacifico che gli alunni debbano prima possedere adeguati strumenti linguistici per poter poi accedere compiutamente a concetti più articolati.

Poi si scopre che, a causa dei tagli del Governo, anche altre materie saranno “procrastinate” in successivi anni scolastici, vedasi l’Informatica e l’Inglese. Una volta cavalli di battaglia della scuola dalle tre I , insieme all’ Impresa, propagandate da Berlusconi in una campagna elettorale di non molto tempo fa.

Infatti lo stesso Ministero dell’Istruzione, rispondendo ad un quesito postogli sul suo sito risponde come segue :D. Ho letto che per le classi dalla seconda in poi non cambierà nulla, a scuola invece mi dicono che mio figlio il prossimo anno non avrà le stesse maestre e soprattutto non ci sarà più la possibilità di fare il laboratorio di informatica (è una classe numerosa) a causa dell'abolizione delle compresenze. Chi ha ragione?
R. Le classi successive alla prima nel prossimo anno scolastico avranno confermato l’orario di funzionamento di quest’anno (27 o 30 ore settimanali più eventualmente la mensa).
La riduzione delle ore di compresenza comporterà qualche riassetto organizzativo, ma in linea di massima le insegnanti della classe potranno essere confermate.
La scuola, nella sua autonomia didattica e organizzativa, potrà organizzare le attività e gli insegnamenti facendo in modo di assicurare la massima funzionalità dei servizi. Ci auguriamo che anche il laboratorio di informatica possa trovare spazio tra le attività, anche se vorrà convenire che esso non costituisce, soprattutto nella scuola primaria, un insegnamento prioritario.

Conferma di ciò se ne ha anche da un’articolo apparso su La Repubblica: Dal prossimo mese di settembre la scuola primaria passerà dall'organizzazione modulare, con tre insegnanti su due classi, al "maestro unico di riferimento". Il passaggio cancellerà le ore di compresenza e tutte le attività legate ad esse: corsi di recupero e di approfondimento, laboratori di Informatica, supplenze, ecc. Con i moduli, infatti, le 54 ore di lezione settimanali di due classi funzionanti a 27 ore vengono coperte da 3 insegnanti che assicurano 18 ore a testa di lezione. La restante parte dell'orario settimanale del docente (4 ore) vengono utilizzate per ampliare l'offerta formativa o tappare i buchi dei colleghi assenti. Ma fra qualche mese tutto questo verrà "tagliato".

Si aggiunga che anche l’insegnamento della seconda lingua straniera non è destinato a miglior sorte, tanto da spingere alcune associazioni a proporre una “moratoria contro la 'pena di morte' inflitta dal Ministro Gelmini alla seconda lingua comunitaria come francese, spagnolo e tedesco”.

Dunque, riassumendo, ben si può comprendere come lo studio della storia, della geografia, dell’informatica e delle lingue non siano ritenute prioritarie nella formazione degli alunni più giovani.

Senza dubbio, si potrà desumere che quello che rimane del programma scolastico nei primi anni di scuola sarà di incommensurabile importanza ai fini dell’ imprinting culturale del bambino.

Per aiutarci ad identificare cosa questa maggioranza ritiene “architrave” della cultura e fondamenta della conoscenza ci viene incontro il comune di Milano che, recentemente, ha siglato un accordo sulla didattica delle scuole del capoluogo lombardo: Il Comune ha siglato un accordo con la diocesi per garantire l'insegnamento di religione in tutte le 175 scuole dell'infanzia, a tutti i 23mila iscritti. Finora questa opzione era distribuita a macchia di leopardo: in alcune scuole sì, in altre no. Le maestre erano 20 e dovevano coprire tanti istituti in quartieri diversi. Adesso le cose cambiano. Sono state assunte a tempo indeterminato 46 educatrici ad hoc: maestre segnalate e garantite dalla curia. Nessun concorso pubblico, come invece avviene per le altre educatrici, ma stipendio comunale, come il resto del corpo docente nelle materne. La cosa piace alla diocesi, che su questo aspetto pastorale e sulla conquista dei giovani punta molte delle sue energie. Piace parzialmente, invece, ai sindacati, soprattutto per la procedura seguita dal Comune.

Dunque la formazione religiosa è cattolica è ritenuta indispensabile e prioritaria su tutto, anche sulla lettura e scrittura, dato che essa sarà oggetto di lezione ben prima che i bambini incomincino a conoscere l’alfabeto. Non solo, nel programma didattico si può leggere la necessità di far confrontare all’alunno la differenza tra “verità religiosa” e “verità storica”. Peccato che il primo approccio degli studenti alla conoscenza del passato, fin dai tre anni, sarà con quanto riferito da testi come bibbia e vangelo. Quindi gli studenti si vedranno privati di ogni termine di confronto subendo una vera e propria “formattazione” culturale che li esporrà a credere che certi concetti religiosi abbiano inconfutabile validità storica e scientifica.

In questo quadro la questione che va posta riguarda il tipo di cultura che il centrodestra vuole dare al paese. Privandolo degli strumenti necessari a comprendere le dinamiche del presente, grazie ad un rigido controllo dei media, dopo averlo allevato nella concezione di una cultura religiosa da anteporre ad ogni altra conoscenza.

Questo appare un programma politico degno del “migliore” Iran. Il quale forma i suoi cittadini sulla base della sua “verità” di fede nelle Madrase. Il rischio è di trovarci a vivere, in futuro, quello che accadde alla Biblioteca di Alessandria quando il Califfo Omar ne decretò la distruzione sul presupposto che “In quei libri o ci sono cose già presenti nel Corano, o ci sono cose che del Corano non fanno parte: se sono presenti nel Corano sono inutili, se non sono presenti allora sono dannose e vanno distrutte”.

L’eretico Mentana forse era un’ostacolo al progetto del Califfo di Arcore che, forse, sta pensando bene si creare delle Madrase anche in Italia?

Post scriptum

Neanche a dirlo il comune di Roma decide di essere più ortodosso della "santa madre chiesa", stabilendo che tutte le mense scolastiche, i venerdì della quaresima, non potranno somministrare carne ai bambini. Dimostrandosi, in tal modo, cattolici da quattro soldi dato che non sono nenache a conoscenza della dispensa dall'astinenza dalle carni, oltre che per anziani e malati, anche per bambini e ragazzi fino ai 14 anni.

Se non si trattasse del Papa ci sarebbe da rispolverare il vecchio detto: "essere più Realisti del Re" (infatti essere più papalisti del Papa oltre a suonare male non avrebbe senso)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto interessante e articolato, provo a rispondere sintetizzando in un commento.
Dunque, su Mentana è calato già il sipario, nel senso che ormai tutto ciò che dirà sarà ridotto come hai specificato tu alle doglianze di un'amante tradita. E' comunque una conferma a ciò che già sappiamo da tempo.
Sull'educazione aggiungo solo che davvero questa imposizione, questo indrottrinamento forzato della visione cattolica è lesivo.
Lo sarebbe di qualunque altra religione, e soprattutto è anche discriminante, non esiste infatti possibilità di scelta (non ci sono alternative, o fai l'ora di religione o te ne stai isolato senza far nulla) e quindi limitante.
Ed è un problemone questa ingerenza costante nelle nostre vite...

Anonimo ha detto...

Io conosco un'altra versione sulla bi
blioteca alessandrina, sarebbero sta
ti i monaci cristiani, guidati da
"San" Cirillo a distruggere la biblio
teca ed assassinare Ipazia.
"San" Cirillo diceva "Dio lo vuole",
come ora, secondo "San" Ratzinger, vuole l'idratazione artificiale per
tutti.

Anonimo ha detto...

P.S. Secondo tutti i "Santi" ed i profittatori che li fiancheggiano, il popolo deve essere ignorante e "devotamente" indottrinato

Paolo Melis ha detto...

@Flo
sai io ho da giovane ho avuto una formazione fortemente cattolica (e quando dico forte dico roba da casamadre...)e, proprio conoscendo i miei polli, non riesco a capire tanta gente che, nei fatti se ne frega della religione, salvo poi farsi abbindolare in continuazione sul concetto dell'identità cristiana... è una religione da fastfood... utile solo a rimpinguare le casse del clero...
@ Erasmus
Non conoscevo questa differente versione, non necessariamente migliore di quella che ho citato io, in fondo al grido "dio lo vuole!" (qualunque nome esso avesse) si sono compiute le principali nefandezze della storia umana.
Come hanno cercato di scrivere sugli autobus di genova:
La cattiva notizia è che dio non esiste
La buone è che non ne hai bisogno...

Anonimo ha detto...

Paolo, ricordo perfettamente il primo giorno di scuola elementare quando mi ribellai alla maestra che voleva farci recitare mezzo rosario prima di cominciare la lezione :D

Paolo Melis ha detto...

vedi... sei senza dio perchè quel rosario non lo hai ancora finito...

Anonimo ha detto...

Scherzi? Momenti chiamavano l'esorcista :P

Annachiara ha detto...

La storia delle mense scolastiche è agghiacciante. E mia figlia che è esonerata dalla religione avrà diritto alla carne, almeno lei? ;-)

Paolo Melis ha detto...

@Annachiara
cara, sai bene che tua figlia, in quanto tale, non gode di diritti...
a maggior ragione se pensi che sia sufficiente esonerarla dalla religione per far si che la religione sia esonerata dall' occuparsi di lei... >:-/