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venerdì 13 febbraio 2009

Su tostoiu e sa lepri

(La tartaruga e la lepre)

La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio della Regione Sardegna e dell’elezione del Governatore si avvia alla conclusione. Meno di dodici ore agli ultimi comizi dei due principali candidati. Il Presidente uscente Renato Soru e lo sfidante Ugo Cappellacci.

Normalmente ci si aspetta di assistere ai colpi migliori nell’ultima settimana. Magari qualche annuncio eclatante. Invece queste attese sono andate deluse. Sia perché Soru ha scelto una strategia mirata al “porta a porta”, con ben 120 comizi in tutta la Sardegna in meno di un mese. Puntando, quindi, sulla tenuta alla distanza come un podista di regolarità. Sia perché Cappellacci, grazie al grande dispiegamento mediatico a disposizione, è partito con annunci roboanti, ma successivamente il suo impatto e la sua azione sembrano essersi affievolite. Grandi proclami che via via sembrano essersi sgonfiati. Complici alcune “topiche” in cui è incorso il candidato del centrodestra. Dalla scoperta che il faraonico ed altisonante programma era frutto di un certosino copia incolla. Smascherato da una semplice blogger/giornalista che si è limitata a fare quello che molti altri giornalisti più famosi, acclamati e, certamente, più pagati di lei, non fanno. Non contento Cappellaci ha pensato che fosse sufficiente far sparire il testo dal sito e sostituirlo con uno meno “compromettente”. Dimostrando, in tal modo, quantomeno, una scarsa conoscenza del web che tra le sua caratteristiche ha una straordinaria memoria da elefante, che nulla dimentica ed in cui nulla è mai perduto per sempre. Più recentemente, lo sfidante del PdL, durante l’unico confronto tv tra i candidati, ha pensato di attaccare Soru, sul terreno della statistica occupazionale. Insidiosissima scelta che spesso ha giocato brutte sorprese ha chi si avventurava nei suoi meandri. Così attaccava la giunta uscente dichiarando: “Sono 190mila i senza lavoro isolani: ci stanno dentro gli iscritti alle liste ma anche chi non ha più interesse a cercare lavoro”. La qual cosa potrebbe avere un senso ed una logica se non fosse che quando Veltroni eccepiva sui numeri dell’occupazione nazionale, usando le medesime argomentazioni. Berlusconi rispondeva utilizzando lo stesso parametro di riferimento che ha usato Soru la scorse sera: “Piaccia o non piaccia, i disoccupati in Sardegna sono 75mila. Lo dice l'Istat” proseguendo “Per calcolarli, ricorda, ci sono delle regole che erano valide nel 2004 e sono le stesse ora, Non possiamo cambiarle e i dati ci dicono di 27mila occupati in più rispetto a cinque anni fa”. Insomma il figlio dell’ex-commercialista del Cavaliere pretende di usare metri di misura diversi rispetto a quelli usati dal suo leader di partito, nonché convitato di pietra in questa campagna elettorale sarda.

Proseguendo nel dibattito, non contento, Cappellacci si avventurava sul tema dell’edilizia speculativa, forse tentando di ribaltare le parti ed attaccare su un tema nel quale, fin’ora, aveva giocato in difesa. Il casus belli sarebbero state alcune deroghe al piano urbanistico. Inaspettatamente era proprio l’ex-alleato socialista Balia a mollare il primo fendente a Soru, denunciando eccezioni per un milione e duecentomila metri cubi di cemento da colare nelle coste. Per tutta risposta Soru ricordava che gli interventi sono decisi tramite accordi di Regione, Province e Comuni, esclusivamente finalizzati al recupero e ristrutturazione. Chiedeva, inoltre, che venissero fatti nomi e circostanze concrete. Cappellacci pensando di incalzare l’avversario alle corde pensava bene di giocare un suo asso nella manica: un intervento pronto a La Maddalena, in territorio di Caprera, con un 25 per cento in più di volumetrie contro il parere del Comune”. Ma destando una certa sorpresa anche nella redazione, l’ex – amministratore di Tiscali, chiedeva, a quel punto, che venisse contattato il sindaco di La Maddalena per confermare o smentire tale asserzione. Il quale risulterà inopinatamente irraggiungibile tutta la sera. Ma l’illusione del punto incassato dagli oppositori ha il medesimo crisma della vittoria di Pirro, infatti poche ore dopo giungerà la lettera chiarificatrice dello stesso sindaco. Precisando che “trattasi di riqualificazione e riconversione di una struttura ricettiva che insiste sul sito di Cala Garibaldi da circa 52 anni”. Invitando Cappellacci “qualora intendesse parlare ancora del Comune di La Maddalena nei suoi interventi di carattere elettorale, di attenersi esclusivamente alla realtà delle cose, diffondendo solo notizie vere”.

Purtroppo, per il candidato del centrodestra, le cattive notizie non si fermano qui. Un colpo basso giunge anche dalla sua stessa coalizione che, nel corso dell’approvazione al Senato, del decreto mille proroghe dimentica di inserire alcunché sulla crisi economica del Sulcis Iglesiente.

Di maggiore aiuto non è neanche il ministro Matteoli, giunto sull’isola, come buona parte degli altri ministri, in questo mese elettorale, per dare il suo sostegno alla campagna di Cappellacci. Peccato che sembrano più gli effetti deleteri che i benefici di tali visite. Pare, infatti, che i 740 milioni stanziati dal Governo Prodi per la regione, sono stati drasticamente ridotti a 233 milioni dall’attuale esecutivo. Facendo venir meno le risorse destinate alla realizzazione della Olbia-Sassari.

Matteoli attribuisce la responsabilità alla Protezione civile, peccato che il sottosegretario Bertolaso, avesse dichiarato che “la differenza di cifre dipendeva esclusivamente dalla scelta operata dal Governo di demandare al Cipe, in una successiva riunione, l'approvazione delle delibere per le opere complementari al G8, in particolare per la Olbia-Sassari. Deliberazione che il Cipe non ha mai assunto.

Eccoci arrivare all’epilogo conclusivo, nulla di meglio di un bel finale con la suspance. Complice il sindaco di Cagliari, casualmente in quota la centrodestra, che, come sede del comizio di fine campagna elettorale, rifiuta a Soru, prima la concessione della Fiera, asserendo essa sia stata già prenotata da Cappellacci, poi anche il palasport, causa improrogabili allenamenti di chissàchì. Salvo poi, di fronte ad una richiesta di accesso agli atti, per verificare l’effettiva sussistenza di una richiesta antecedente a quella del PD, fare marcia indietro e concedere al centrosinistra il padiglione D della fiera e il palasport al centrodestra. Forse per mettere le mani avanti e poter già spianare la strada ai proclami di folle oceaniche di “azzurri”, preponderanti rispetto ai pochi “comunisti” che hanno a stento riempito la sala congressi della fiera.

Piccola perplessità potrebbe suscitare il fatto che il sindaco non ha trovato nulla di meglio che rischiare un pericoloso incrocio di sostenitori dei due candidati che, per accedere alle due manifestazioni, dovranno sfiorarsi e, fin’anche, utilizzare i medesimi parcheggi. Dato che le stesse avranno luogo in sostanziale contemporanea. Nessun dubbio circa la maturità dei partecipanti di entrambe gli schieramenti. Anche se qualora ciò dovesse verificarsi, si potrebbe scommettere sulla strumentalizzazione che ne deriverebbe da parte di media che in questa campagna. Nel corso della quale ben poca imparzialità anno saputo mantenere.

Poche ore e sapremo se Esopo ha ragione di essere anche in Sardegna.

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