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venerdì 10 ottobre 2008

Nessuno disturbi il sonno della Consob…

Queste sono le dichiarazioni rilasciate da Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Napoli. “È il momento di comprare Eni e Enel, perché le azioni con quei rendimenti dovranno ritornare al loro vero valore (…) se si hanno delle azioni non bisogna assolutamente venderle, se invece abbiamo dei soldi liquidi io consiglio di comprare quelle azioni che valevano 10 un anno fa e che adesso valgono 2-3-4 (…) le azioni di Eni e Enel, ora sono sottovalutate sono aziende che continuano a fare utili (…) Eni, quest'anno, avrà un utile straordinario(…) sarò accusato di fare il venditore, ma io credo di fare il mio dovere di presidente del Consiglio per evitare il panico e per dare serenità agli italiani”
Questo è ciò che illustra wikipedia sul termine aggiotaggio
L'aggiotaggio è un reato, disciplinato dal codice penale, che all'articolo 501, intitolato "Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio", recita:
«Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da uno a cinquanta milioni.
Se l'aumento o la diminuzione del prezzo delle merci o dei valori si verifica, le pene sono aumentate.
Le pene sono raddoppiate:
1. se il fatto è commesso dal cittadino per favorire interessi stranieri;
2. se dal fatto deriva un deprezzamento della valuta nazionale o dei titoli dello Stato, ovvero il rincaro di merci di comune o largo consumo.
Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche se il fatto è commesso all'estero, in danno della valuta nazionale o di titoli pubblici italiani.
La condanna importa l'interdizione dai pubblici uffici».
Inoltre è regolato dall'art. 2637 del Codice Civile:
«Chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari non quotati o per i quali non è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato ovvero ad incidere in modo significativo sull'affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari, è punito con la reclusione da uno a cinque anni».
Con operazioni di aggiotaggio è possibile trarre grandi profitti illeciti, provocando conseguentemente danni economici agli altri operatori sul mercato. Oltre che dal punto di vista giuridico e penale, questo reato è considerato anche particolarmente deplorevole dal punto di vista morale, in quanto il danno economico maggiore ricade molto spesso sui piccoli risparmiatori.
Visto il quadro generale dell’economia potrebbe non essere proprio questo il momento per certe dichiarazioni.
Ovviamente è difficile immaginare alcuna iniziativa da parte della Consob.


www.fainotizia.it

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ormai non mi stupisco più di nulla: chissàche azioni italiane ha in portafoglio la famiglia Berlusconi...
paolo

Paolo Melis ha detto...

@paolo
l'impressione è che ultimamente gli stupefatti siano sempre meno...
evidentemente il livello di saturazione di certi comportamenti è tale da aver indotto una totale assuefazione nel nostro sistema...

Mimmo ha detto...

SONO DOMENICO D'ORAZIO DIPENDENTE PUBBLICO
MI SONO RESO PROMOTORE DELLA PETIZIONE ESTENDERE ED APPLICARE LA RIFORMA DEL MINISTRO BRUNETTA AI NOSTRI DEPUTATI E SENATORI IN QUALITA DI DIPENDENTI PUBBLICI

VOLEVO CHIEDERE CORTESEMENTE L'INSERIMENTO DEL BANNER DELLA PETIZIONE SUL VOSTRO SITO PER UNA MAGGIORE VISIBILITA.

SI PUO FIRMARE E DIFFONDERE IL BANNER DELLA PETIZIONE SU:
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GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE DOMENICO D'ORAZIO

Annachiara ha detto...

Ma come, per una volta che il premier incita all'investimento in azioni italiane!
Io lo trovo piuttosto un buon segno, nel senso che mi sembra un'ammissione implicita che le cose, in Italia, vanno assai male.
Certo, bisogna saper leggere tra le righe...;-)

Paolo Melis ha detto...

@Annachiara
Non vorrei il problema di leggere tra le righe sta proprio nel fatto che...
...bisognerebbe che qualcuno queste righe si decida a leggerle...